Descrizione
Descrizione del libro
Il tessuto aureoserico ha sempre rappresentato il maggior simbolo di “stato sociale” con il quale l’uomo poteva identificarsi e trasmettere il suo elevato rango alla società. I tessuti che fin dall’antichità vennero maggiormente prodotti in Italia furono però il lino e la lana. Nel Medioevo alcune signorie italiane incentivarono la produzione della lana, del lino e del cotone, cercando di elevarla di qualità, sia per la ricerca delle migliori materie prime, che per la produzione di ornati geometrizzanti. Questi ornati si ispiravano spesso ad affreschi antichi e medievali, sia delle vesti che degli arredi di seta. Negli affreschi di Giotto ad esempio si rappresentava il clero, la cristianità e la regalità dei loro massimi esponenti: il Cristo e gli Apostoli. Per questo motivo i simboli di tali tessuti furono anche ripresi dalla nobiltà, che cercò di riprodurli nelle materie più reperibili e pratiche quali il lino e la lana. Tali simboli che fungevano da sinonimo della regalità cristiana potevano benissimo rappresentare anche l’elevato status di nobile, o nel caso della lana e del lino, anche di un borghese o di un mercante. E’ affascinante e coinvolgente scoprire, leggendo questo testo, che tutto ciò accadeva fin dalle antiche origini della tessitura in Italia. Anche Paleoveneti ed Etruschi infatti avevano già prodotto, pur se in modo arcaico e rituale, tessuti in lana e lino finissimi con simboli geometrici, per la loro massima rappresentazione di “status”, potere e regalità. La produzione tessile in Italia si sviluppò nel Medioevo in un excursus infinito di vicende ed innovazioni tecnologiche attestate e corredate da svariate fonti storiche ed archeologiche.
Vuoi saperne di più o conoscere la disponibilità? Contattaci